Anniversario della scomparsa di Boskov

[Bludolphin]

Sono stati scritti fiumi di parole su Boskov.
A me piace ricordarne l’umiltà: dietro le sue battute si celava una grande saggezza e la conoscenza degli uomini.
Da qualche parte nell’Universo continua a sorridere assieme alla sua Jovanka.

[Flachi10]

Ci manchi Vuja, soprattutto di questi tempi, il tuo ricordo ci porta a quei momenti e a quello stile che vedendo come siamo messi oggi sembrano soltanto un bel sogno..

[Hoffenheim]

La mia età mi ha permesso di vedere anche il Boskov calciatore che, se non sbaglio, nell'agosto del 1961 aveva indossato la maglia blucerchiata, insieme ad un altro giocatore jugoslavo, Todor Veselinovic, provenienti entrambi da una fruttuosa militanza decennale nel Vojvodina e nella nazionale balcanica.
A quell'età giocavamo con le figurine e mi pare che sull'album ci fosse una figurina doppia, con ambedue i calciatori.
Due nomi che ho sempre associato anche se poi, Vujadin e Paolo sono stati la nostra grandissima coppia vincente!

[Doc Holiday]

Ricordi bene Hoff, Veselinovic un'ala destra che qui da noi non fece grandi cose, e lo stesso Boskov arrivò qui nella fase calante della sua carriera, e reduce mi sembra da un importante infortunio.
Si rifece poi abbondantemente come allenatore...

[Il Duca]

Zio Vuja guardaci...

[Chabal]

MITICO VUJADIN !!!

[Hoffenheim]

Ricordi bene Hoff, Veselinovic un'ala destra che qui da noi non fece grandi cose, e lo stesso Boskov arrivò qui nella fase calante della sua carriera, e reduce mi sembra da un importante infortunio.
Si rifece poi abbondantemente come allenatore...

Dovrei avere certamente un autografo di Boskov; noi ragazzini, a fine partita andavamo all'uscita degli spogliatoi sotto i distinti e aspettavamo l'uscita dei nostri beniamini. In quegli anni avevamo in squadra anche Tito Cucchiaroni e Naka Skoglund, di cui ricordo una rovesciata spettacolare alla Flachi che purtroppo non finì in rete, ma se ancora me la ricordo vuol dire che era stata molto bella, almeno agli occhi di un dodicenne.
Ricordi bene anche la storia dell'infortunio di Boskov. In quell'epoca, fra l'altro, i calciatori jugoslavi, e non so se anche quelli di altri paesi, potevano "emigrare" all'estero solo dopo i trent'anni.
Entrambi avevano disputato anche diverse partite nella nazionale del loro paese.
Sono andato a cercare qualche notizia in più su Veselinovic; era nato a Novi Sad il 22 ottobre 1930. In 229 partite, prima di vestire la maglia blucerchiata, aveva segnato 145 reti; a segno altre 28 volte nelle 37 gare disputate con la nazionale jugoslava. Da noi, nella stagione '61-'62 giocò 15 partite, realizzando 4 reti.
E' stato ancora più giramondo da allenatore, iniziando a lavorare in Austria, al Klagenfurth nella stagione '68-'69. In seguito panchine in Colombia, Grecia, Turchia, Italia (Catanzaro) e infine ancora Grecia.

[Doc Holiday]

So di essere fuori tema, ma ripercorrendo quegli anni mi è tornato in mente Wisniesky, ala destra francese di origine polacca, arrivato qui con ottime referenze peraltro clamorosamente disattese.
Di lui ricordo i baffetti molto francesi da sparviero e un gol segnato qui a Marassi al Bologna, in una partita se non sbaglio in notturna.
Come arrivò, l'anno successivo ripartì senza lasciare nessun rimpianto.

[Il Duca]

So di essere fuori tema, ma ripercorrendo quegli anni mi è tornato in mente Wisniesky, ala destra francese di origine polacca, arrivato qui con ottime referenze peraltro clamorosamente disattese.
Di lui ricordo i baffetti molto francesi da sparviero e un gol segnato qui a Marassi al Bologna, in una partita se non sbaglio in notturna.
Come arrivò, l'anno successivo ripartì senza lasciare nessun rimpianto.

Mi sbaglio o era famoso per essere un "bon vivant"?

[Doc Holiday]

Non sbagli affatto, sembrava più interessato ai piaceri della vita che al calcio.
Fra l'altro ho scoperto che è scomparso pochi mesi fa.