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È morto Ermanno Cristin

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sampdorianamente
Lo Zar
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Re: È morto Ermanno Cristin

Messaggio da sampdorianamente »

Non l'ho visto giocare ma ne ho sempre sentito parlare molto bene soprattutto per l'attaccamento alla maglia.
Che la terra ti sia lieve e condoglianze alla famiglia.
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Il Duca
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Re: È morto Ermanno Cristin

Messaggio da Il Duca »

Appartiene a un'epoca che purtroppo non ho vissuto, per me è sempre stato "un nome dal passato".
Ma vederlo in quest'intervista...a piangere di rabbia per una retrocessione ingiusta...a commuoversi di gioia subito dopo...dopo tutti questi anni...mi fa venire la pelle d'oca!
Riposa in pace, Marinaio.
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Oldblucerchiato
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Re: È morto Ermanno Cristin

Messaggio da Oldblucerchiato »

La valigia con i panini imbottiti e la bottiglia di latte, le fotografie scambiate fra Ermanno e D'Alconzo per riconoscersi a Principe, il rifiuto di lasciare la valigia nel portabagagli del taxi , mezzo a lui sconosciuto, la sua partenza da San Giorgio di Nogaro accompagnato da amici con un carro da buoi, il suo stupore di essere sulle pagine dell'"Intrepido", la volontà di chiedere una rettifica a Sessarego dopo la grandissima rete alla Juve, il ricordo dell'amico Mario Frustalupi, la sua gioia di essere riconosciuto dal suo ex giovane compagno di squadra ora allenatore della Nazionale, la paura di essersi smarrito a Principe quando si era svuotato il marciapiede su cui si trovava, le lacrime di commozione a distanza di decenni, l'invito a lasciare spazio al settore giovanile..... Certo un CR7 parla dieci lingue, ha vinto tutto, è ricchissimo, ma alla fine chi rappresenta se non se stesso?
Ermanno ha rappresentato una parte di Italia che si commuoveva, che , a distanza di 15/20 anni da una guerra mondiale e dai suoi orrori, seguiva tuttoilcalciominutoperminuto, il musichiere, Lascia o raddoppia in locali fumosi con uomini in canottiera le alfa sulle labbra e qualche figlio in braccio, tutti volti verso il piccolo schermo da pochi pollici in bianco e nero....
Forse Ermanno nella sua semplicità rappresenta quell'Italia, quella tifoseria, che prive di odio e cariche di volontà ricostruivano l'Italia.
L'intervista , da sola, vale un film di costume su quell'Italia e su un modo di essere uomini che esulava da ogni apparenza.
E forse è per questo che non si può non amarlo.
Wembley e Pizzighettone: due stadi , due storie
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