Flying fenders ha scritto: ↑11/02/2020, 12:54
Magnifico sondaggio. Il privilegio di avere un padre bibliofilo e collezionista (non lo ringrazierò mai abbastanza, né lui ringrazierà mai abbastanza mia madre per la pazienza nei suoi confronti) mi ha fatto crescere in una grande biblioteca, quindi il compito e arduo, perché ci son libri cui sono affezionato "fisicamente" sin dalla fanciullezza. Proviamo:
Karl Kraus, "Detti e contraddetti";
Michel de Montaigne, "Essais";
Rudyard Kipling, "Kim";
Quinto Orazio Flacco, "Epistole";
Ernst Junger, "Nelle tempeste di acciaio";
Jerome Klapka Jerome, "Tre uomini in barca";
Achille Campanile, "Agosto, moglie mia non ti conosco";
François René de Chateaubriand, "Memorie d'oltretomba";
Marguerite Yourcenar, "Memorie di Adriano,";
Rudolph Erich Raspe, "Le avventure del barone di Münchhausen".
Magari in un secondo momento motiverò queste scelte, sarebbe lunga, come motivare le tantissime esclusioni (L'idiota di Dostoevskij, tutto Poe, Melville, l'incredibile onirico esaltante "Manoscritto ritrovato a Saragozza" di Jan Potocki...)
Mah, forse a 10 non c’arrivo proprio, comunque provo e vediamo dove si arriva
1l’isola del tesoro, il primo libro letto dove i buoni non sono poi così buoni e i cattivi non così cattivi
2 le avventure di Gordon pym di Poe praticamente la sua versione del titolo precedente, mi ricordo il finale...stranino
3Fontamara il Classico di Simone sul meridione e fascismo
4Il balordo , di Chiara, non un classico ma anche questo parla di sud e fascismo e fa molto più ridere
5 Il piatto piange, sempre di Chiara che è il mio autore preferito perché è un provinciale come me
6Il segreto del bosco vecchio
7 Addio alle armi
8 Mia sorella è una foca monaca di Frascella, ridere a crepapelle senza impegno,il mio consiglio per la lettura
9 Come Dio comanda di Ammaniti
10 Chiudo con un romanzo a fumetti: Maus di Art Spiegelman, la storia dell’Olocausto a fumetti attraverso la vita di un sopravvissuto
Un poco in ritardo ma il PC non funzionava e dal cell sono impedito.
Avete ragione: è un problemone sceglierne 10. Ma preso anche come un gioco si può provare a buttare giù qualcosa.
La Ricerca di Proust
Viaggio al termine della notte di L.F. Celine
Memorie di Adriano della Yourcenar
Delitto e castigo di Dostoevskji
I fratelli Karamazov di F.Dostoevskji
La brevità della vita Seneca
Augustus di J.E.Williams
Don Chischiotte di Cervantes
Minima moralia di T.W. Adorno
Il profumo del tempo. L'arte di indugiare sulle cose Byung-Chul Han
Ho buttato giù una decina di letture che sicuramente non hanno molto in comune.
Qualcuna è quasi antitetica all’altra (Celine/Proust), un paio sono ricostruzioni documentatissime di grandi imperatori ( le trentacinque pagine finali di Augustus, da sole valgono la lettura di un libro sulla vita, sulla morte, sull’etica, ma direi sull’estetica del vivere e del morire) – Augusto e Adriano,
Seneca con le sue riflessioni sulla brevità della vita è accostabile al filosofo coreano Byung che ci invita alla lentezza , alla riflessione, al tempo misurato dal profumo dell’incenso , entrambi infiniti moniti al tempo che scorre e che è deprecabile dilapidare con la velocità, con le ansie di profitti, con la ricerca ossessiva di beni , per il raggiungimento dei quali spendere il nostro breve e prezioso tempo è deleterio quanto stupido. Dostoevskji ci porta nei nostri meandri più perversi ( Dimitri e Raskolnikov ) anticipando di gran lunga il secolo breve e tutte le sue conquiste e contraddizioni.
Don Chisciotte trovo essere una lettura tra le più straordinarie che ci possano capitare: il personaggio di Cervantes, inventato a inizio ‘600 nella Spagna ultracontroriformista, è un personaggio di una modernità , di una atemporalità straordinarie e il finale, con la morte del protagonista è , a mio modesto avviso, uno dei momenti di più alta letteratura, di più alta compassione , di più alto riscatto .
I “Minima moralia” sono legati ad un lungo periodo personale di letture della Scuola di Francoforte, periodo successivo al ’68 e sottolineo, alle sue grandi conquiste. Marcuse, Adorno, Horkheimer furono le mie letture di un tempo che non rinnego neanche un secondo.
Mi scuso per la sintesi stringatissima e , probabilmente, anche abbastanza confusa di opere tanto importanti, ma il gioco prevedeva un brevissimo cenno alle motivazioni.
Se vogliamo andare avanti con qualche discussione, il post mi sembra ideale. Grazie a chi, sinora, ha partecipato.
Ho annotato un sacco di titoli dai vostri elenchi, che mi riprometto di recuperare. Grazie!
Butto giù anch'io la mia lista, parziale e inevitabilmente influenzata da letture e riletture recenti.
- Jack Frusciante è ucito dal gruppo (Enrico Brizzi). Bella l'idea che avete avuto di inserire il volume che vi ha avvicinato alla lettura... Per me si tratta di questo libro. Se poi ci mettiamo il fatto che è stato il primo regalo della ragazza che poi sarebbe diventata mia moglie, l'inserimento è obbligato. Letto tutto durante un viaggio andata - ritorno Genova - Venezia per la Biennale di Architettura... Mille anni fa...
- Trilogia della città di K. (Agota Kristof). Certe volte per descrivere la guerra, quello che lascia e quello che ne deriva non servono mattoni di 500 pagine, riflessioni psicologiche o lunghe digressioni sulle personalità dei personaggi. In questo caso sono sufficienti le 100 pagine del primo libro che, nella sua essenzialità, è un capolavoro.
- La strada (Cormac McCarthy). Libro asciutto, scritto togliendo quanto più possibile a descrizione e prosa: forse per questo risulta così evocativo.
- Norwegian wood (Murakami Haruki). E' il libro sicuramente più convenzionale tra quelli scritti dall'autore giapponese (uno tra i miei preferiti in assoluto), però è un bel romanzo (uno spaccato di un'epoca e di un luogo, il giappone) ed è quello che me lo ha fatto conoscere e quindi va inserito. Ma chi volesse cominciare ad immergersi nel mondo Murakami dovrebbe iniziare da "Nel segno della pecora".
- Il maestro e Margherita (Michail Bulgakov). Letto in un luogo e in un periodo in cui non avrei mai sognato di leggere un libro del genere, mi ha trasmesso la consapevolezza che non ci sono un luogo e un periodo più o meno indicati per leggere un libro: un dono inestimabile che mi ha consegnato alla scoperta di territori inesplorati!
- Manola (Margaret Mazzantini). Lettura recente, come altre della stessa autrice che conoscevo solo di nome. Scrittrice poliedrica ed eccezionale. Il lbro citato è il più strano nella sua bibliografia: per me geniale. Sorprendente, leggero ma per nulla banale, a tratti risulta veramente esilarante.
- Q. (Luther Blisset). Inserisco questo ma includo idealmente anche gli altri libri del collettivo (su tutti Altai e Manituana). Libri potenti, incentrati su fatti storici realmente accaduti e che consentono di ampliare il punto di vista anche sull'attualità.
- Il viaggiatore notturno (Maurizio Maggiani). Libricino che lessi almeno dieci anni fa e che quasi per sbaglio ho ripreso in mano recentemente. All'epoca non mi disse nulla ma oggi mi ha quasi commosso. Racconta una storia (anzi due) che aprono il cuore e te lo richiudono immediatamente, facendoti capire che di certi errori non ci libereremo mai.
- Il giovane Holden (J.D. Salinger). Scelta banale se volete, ma prendendo in prestito le parole del Duca di qualche post sopra: all'epoca avrei tanto voluto essere Holden Caulfield...
- Il cavaliere inesistente (Italo Calvino). Il mio preferito della triolgia araldica, lo stereotipo del romanzo finto leggero, divertente ma per nulla banale.
Poi sarebbe anche interessante inserire qualche delusione cocente...
uber ha scritto: ↑01/03/2020, 11:10
...
- Il maestro e Margherita (Michail Bulgakov). Letto in un luogo e in un periodo in cui non avrei mai sognato di leggere un libro del genere, mi ha trasmesso la consapevolezza che non ci sono un luogo e un periodo più o meno indicati per leggere un libro: un dono inestimabile che mi ha consegnato alla scoperta di territori inesplorati!
...
Ottimo il libro, ma ancora migliore la motivazione.
Mi riprometto di farlo anche io, i libri come i film segnano momenti e periodi della nostra vita......
ci sono libri banali che ho letto e mi sono serviti tantissimo, così come libri "importanti" che letti
nel contesto che stavo vivendo non mi hanno lasciato nulla.
Quindi il mio elenco sarà magari contradittorio e disomogeneo, ma sicuramente vero.
Interessante questo sondaggio; ho letto con piacere le vostre testimonianze e spero di collaborare appena ne avrò la possibilità.
Nel frattempo, come ho fatto anche coi film, inizierei con un titolo delle mie prime letture da bambino, piccolo piccolo.
Giorni fa, cercando qualcosa in cantina, ho aperto una scatola e ho visto un bel libro, molto ben illustrato, ma ormai leggermente consumato dall'uso e dagli oltre 6 decenni trascorsi.
Brevi pensierini per descrivere le avventure di un cagnolino "umanizzato", che si lancia col paracadute dal suo aereo in avaria. Titolo " Caduto dal cielo".
Grande tenerezza e soprattutto il ricordo ancora vivo della mia gioia di bambino, in età prescolare, nel ricevere un dono così importante e variopinto, diventato subito il compagno delle mie giornate, leggiucchiato come potevo, ma soprattutto letto
a turno dai vari componenti della mia famiglia, fino al momento di spegnere la luce per dormire ma prima, sognare, al ricordo di quei disegni e di quella storia.
IL LIBRO dell'estate (non necessariamente l'unico libro dell'estate ma quello che è IL) dovrebbe avere più o meno queste caratteristiche:
- lunghezza sostanziosa
- contenuti memorabili
- bello stile (astenersi scandinavi)
L'ultimo memorabile libro dell'estate mi fu consigliato su questi schermi (Patria/Aramburu), consiglio per il quale ancora vi ringrazio.
Pure l'ultimo in ordine di tempo (Manoscritto ritrovato a Saragazza/Potocki) che però non mi ha entusiasmato.
Quest'anno volevo andare un po' sulla letteratura americana, che in materia (Roth a parte) sono piuttosto digiuno; candidati:
-Stoner (Williams)
-Furore (Steimbeck)
Sui quali non sono poi così convinto: graditi suggerimenti, sui candidati o altri.
Il Duca ha scritto: ↑15/06/2021, 10:50
Accettasi consigli per IL LIBRO dell'estate.
IL LIBRO dell'estate (non necessariamente l'unico libro dell'estate ma quello che è IL) dovrebbe avere più o meno queste caratteristiche:
- lunghezza sostanziosa
- contenuti memorabili
- bello stile (astenersi scandinavi)
L'ultimo memorabile libro dell'estate mi fu consigliato su questi schermi (Patria/Aramburu), consiglio per il quale ancora vi ringrazio.
Pure l'ultimo in ordine di tempo (Manoscritto ritrovato a Saragazza/Potocki) che però non mi ha entusiasmato.
Quest'anno volevo andare un po' sulla letteratura americana, che in materia (Roth a parte) sono piuttosto digiuno; candidati:
-Stoner (Williams)
-Furore (Steimbeck)
Sui quali non sono poi così convinto: graditi suggerimenti, sui candidati o altri.
Già letto
I grandissimi classici letti praticamente tutti
Anna Karenina, Guerra e Pace, un tot di Fedor, un tot di Roth, Il rosso e il nero, conte di monte+, cime tempestose, tamburo di latta, lolita, maestro&marghe...etc etc...già letti