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Genova
- Gordon
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Genova
Credo che quello che sto per pubblicare meriti un posto qui dentro. Vero che qui si parla principalmente di calcio, ma in questo caso credo e spero si possa fare un eccezione.
"Fatelo senza rumore, quel botto.
Siate discreti, gentili, silenziosi.
Abbiate rispetto per quel vuoto che è già lì, destinato a restare e che si è preso tutto.
Niente sensazionalismi, luci abbaglianti, strombazzamenti.
Non eravamo ancora pronti a quest’ultimo saluto.
Quel gigante, che ci ha lasciati due volte e in due modi diversi, quando meno ce l’aspettavamo, e davvero nei guai.
Lasciateci sussurrare il nostro addio, da lontano, nelle nostre case che abbiamo dovuto abbandonare, negli uffici che facciamo sempre più fatica a raggiungere, abbracciando i nostri figli, noi che possiamo ancora.
Fate piano, per carità, che ci sentiamo fragili, in bilico, come quell’ultimo moncone.
E conosciamo la paura che da quel 14 di agosto non ci abbandona più, e ci si incolla addosso come i vestiti sudati in queste giornate torride di fine giugno.
Che ancora non siamo pronti a cambiare l’orizzonte del nostro sguardo e immaginarlo vuoto, senza quel ponte di Brooklyn a tenere insieme la nostra citta’.
Siamo restii al cambiamento noialtri, eppure rassegnati ce ne stiamo in disparte, ad ascoltarvi farneticare di progetti e responsabilità.
E per parte nostra finiamo sempre per adattarci, magari mugugnando un po’, e questa volta con la morte nel cuore.
Fatela piano quest’esplosione, che di traumi Genova ne ha conosciuti fin troppi in questi anni.
Prendeteci per mano e accompagnateci verso quest’ultimo commiato, che letteralmente la terra ci trema sotto i piedi, e un po’ temiamo ancora “che ci inghiotta, e non torniamo più.”
Calibrate per bene le parole e i silenzi, come la quantità di esplosivo.
E allora fate piano, per carità.
Che le vibrazioni di quell’esplosione non giungano fino ai nostri cuori spezzati; che si sa, noi genovesi siamo selvatici, sarveghi, e non siamo nemmeno capaci di dirlo quanto male ha fatto quel disastro avvenuto in una piovosa mattina di metà agosto.
Quanti ricordi si è portato via, insieme a 43 vite, di fughe, vacanze, arrivi, partenze, passaggi distratti oppure cercati, di speranze, sogni futuri, prospettive nuove e il conforto tiepido di chi torna a casa.
Abbiate pudore, per quelle 43 famiglie che il vuoto che lascia una deflagrazione lo conoscono, e lo vivono ogni giorno.
Abbiate decenza, per gli sfollati, per chi ha perso tutto, la casa, il lavoro, gli affetti, e per chi lì sotto ancora ci vive, in una terra di nessuno, a respirare polvere e amianto, e a chiedersi ogni giorno se il futuro da grigio cambierà mai colore.
Abbiate cura dei genovesi che si portano addosso il fardello di essere ancora vivi come una colpa, un effetto collaterale indesiderato, un peccato da espiare.
Abbiate la bontà di smetterla di prenderci in giro, che qui si è già morti, e ancora si muore.
Abbiate pietà, dei superstiti, dei feriti, delle vittime, di chi se n’è andato e di chi ancora resta.
Fatelo dolcemente, come fosse un’eutanasia, un morire dolce, nel sonno, che porti sollievo, serenità, e una pagina nuova da scrivere, senza proclami e marchette, senza bugie e parole vane."
Presa dal web.... pelle d'oca ed occhi lucidi, non mi viene di dire altro.
"Fatelo senza rumore, quel botto.
Siate discreti, gentili, silenziosi.
Abbiate rispetto per quel vuoto che è già lì, destinato a restare e che si è preso tutto.
Niente sensazionalismi, luci abbaglianti, strombazzamenti.
Non eravamo ancora pronti a quest’ultimo saluto.
Quel gigante, che ci ha lasciati due volte e in due modi diversi, quando meno ce l’aspettavamo, e davvero nei guai.
Lasciateci sussurrare il nostro addio, da lontano, nelle nostre case che abbiamo dovuto abbandonare, negli uffici che facciamo sempre più fatica a raggiungere, abbracciando i nostri figli, noi che possiamo ancora.
Fate piano, per carità, che ci sentiamo fragili, in bilico, come quell’ultimo moncone.
E conosciamo la paura che da quel 14 di agosto non ci abbandona più, e ci si incolla addosso come i vestiti sudati in queste giornate torride di fine giugno.
Che ancora non siamo pronti a cambiare l’orizzonte del nostro sguardo e immaginarlo vuoto, senza quel ponte di Brooklyn a tenere insieme la nostra citta’.
Siamo restii al cambiamento noialtri, eppure rassegnati ce ne stiamo in disparte, ad ascoltarvi farneticare di progetti e responsabilità.
E per parte nostra finiamo sempre per adattarci, magari mugugnando un po’, e questa volta con la morte nel cuore.
Fatela piano quest’esplosione, che di traumi Genova ne ha conosciuti fin troppi in questi anni.
Prendeteci per mano e accompagnateci verso quest’ultimo commiato, che letteralmente la terra ci trema sotto i piedi, e un po’ temiamo ancora “che ci inghiotta, e non torniamo più.”
Calibrate per bene le parole e i silenzi, come la quantità di esplosivo.
E allora fate piano, per carità.
Che le vibrazioni di quell’esplosione non giungano fino ai nostri cuori spezzati; che si sa, noi genovesi siamo selvatici, sarveghi, e non siamo nemmeno capaci di dirlo quanto male ha fatto quel disastro avvenuto in una piovosa mattina di metà agosto.
Quanti ricordi si è portato via, insieme a 43 vite, di fughe, vacanze, arrivi, partenze, passaggi distratti oppure cercati, di speranze, sogni futuri, prospettive nuove e il conforto tiepido di chi torna a casa.
Abbiate pudore, per quelle 43 famiglie che il vuoto che lascia una deflagrazione lo conoscono, e lo vivono ogni giorno.
Abbiate decenza, per gli sfollati, per chi ha perso tutto, la casa, il lavoro, gli affetti, e per chi lì sotto ancora ci vive, in una terra di nessuno, a respirare polvere e amianto, e a chiedersi ogni giorno se il futuro da grigio cambierà mai colore.
Abbiate cura dei genovesi che si portano addosso il fardello di essere ancora vivi come una colpa, un effetto collaterale indesiderato, un peccato da espiare.
Abbiate la bontà di smetterla di prenderci in giro, che qui si è già morti, e ancora si muore.
Abbiate pietà, dei superstiti, dei feriti, delle vittime, di chi se n’è andato e di chi ancora resta.
Fatelo dolcemente, come fosse un’eutanasia, un morire dolce, nel sonno, che porti sollievo, serenità, e una pagina nuova da scrivere, senza proclami e marchette, senza bugie e parole vane."
Presa dal web.... pelle d'oca ed occhi lucidi, non mi viene di dire altro.


- Doc Holiday
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RE: Genova
Credo che interpreti perfettamente lo stato d'animo dei genovesi e la necessità che ci rispettino, perché meritiamo rispetto.
Ultima modifica di Doc Holiday il 28/06/2019, 0:41, modificato 1 volta in totale.
- Flachi10
- The Boss
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RE: Genova
Ragazzi è andato. Un pezzo di storia della nostra città, un pezzo del nostro cuore. Questa volta se n’è andato senza mietere vittime, se n’è andato per sempre. Quante volte lo abbiamo percorso, quante volte tornando respiravamo aria di casa alla sua vista. Da oggi Genova cambia faccia, da oggi noi Genovesi dobbiamo rialzarci e ripartire. Con il pianto nel cuore, ma con l’entusiasmo e la forza di reagire che ci contraddistingue. Forza Genova!!



- Gordon
- Lupo di Mare
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- Contatta:
RE: Genova
È un po' come quando passi tantissimi anni con una persona, la ami e continui ad amarla. Un colpo di testa e questa ti tradisce, senza dirti che lo ha fatto perché era malata, ma tutto finisce comunque. Non è più accanto a te, ma la ami ancora, tremendamente. Vai avanti, la vedi sofferente, sai che arriverà quel giorno e che non potrai fare nulla..... E aspetti..... Finché arriva il giorno in cui devi salutarla per sempre.
Questa è stata la storia d'amore tra genova, i genovesi, ed il loro ponte.
Io ci sono nato, con quel mostro che ho imparato ad amare in silenzio. Mi ha tradito quel giorno di agosto, era malato e nessuno lo sapeva, pensando fossero solo gli acciacchi dell'età. E oggi, l'addio. Genova non è più la stessa da quel giorno di agosto, ma da oggi, ne abbiamo la certezza.
Il tempo cancellerà queste emozioni..... Ci vuole solo tempo......
Questa è stata la storia d'amore tra genova, i genovesi, ed il loro ponte.
Io ci sono nato, con quel mostro che ho imparato ad amare in silenzio. Mi ha tradito quel giorno di agosto, era malato e nessuno lo sapeva, pensando fossero solo gli acciacchi dell'età. E oggi, l'addio. Genova non è più la stessa da quel giorno di agosto, ma da oggi, ne abbiamo la certezza.
Il tempo cancellerà queste emozioni..... Ci vuole solo tempo......


- roberto81
- Marinaio Esperto
- Messaggi: 438
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RE: Genova
Da forestiero che ama Genova quasi visceralmente.......è vero che la demolizione di quel ponte lascia un vuoto che va oltre la geografia, l'aspetto cittadino e la sua cultura (che era traumaticamente cambiata già dall'Agosto scorso aimè).
Però se posso dirvi, cercate di vedere da questa giornata il simbolo di una risalita e di una rinascita, sulla quale dovrete essere vigili. Ma che secondo me arriverà. Non rapida rapida come è stato annunciato ma arriverà...
Però se posso dirvi, cercate di vedere da questa giornata il simbolo di una risalita e di una rinascita, sulla quale dovrete essere vigili. Ma che secondo me arriverà. Non rapida rapida come è stato annunciato ma arriverà...
- Doc Holiday
- Sentenza
- Messaggi: 1228
- Iscritto il: 27/10/2018, 14:20
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RE: Genova
Grazie Roberto, penso anch'io che ce la faremo. Noi genovesi siamo "sarveghi" ma siamo tosti, ne abbiamo viste tante e ci risolleveremo anche questa volta. Saremo vigili, spero, e se poi manterranno la metà di quello che hanno promesso saremo contenti...roberto81 ha scritto:
Però se posso dirvi, cercate di vedere da questa giornata il simbolo di una risalita e di una rinascita, sulla quale dovrete essere vigili. Ma che secondo me arriverà. Non rapida rapida come è stato annunciato ma arriverà...
- mariosamp66
- Mozzo
- Messaggi: 25
- Iscritto il: 14/05/2019, 13:57
RE: Genova
Leggo solo ora, ringraziamento di cuore a Gordon per il post.
grazie per averlo reso pubblico in questo forum di "MATTI", tutti con gli occhi foderati di blucerchiato,
ma ai quali hai veramente toccato il cuore, (mi son permesso di parlare al plurale ma credo che non verro' smentito)
grazie per averlo reso pubblico in questo forum di "MATTI", tutti con gli occhi foderati di blucerchiato,
ma ai quali hai veramente toccato il cuore, (mi son permesso di parlare al plurale ma credo che non verro' smentito)
Ultima modifica di mariosamp66 il 02/07/2019, 13:05, modificato 1 volta in totale.
- sampdorianamente
- Lo Zar
- Messaggi: 358
- Iscritto il: 24/12/2018, 16:17
- Grazie Inviati: 2 volte
- Grazie Ricevuti: 7 volte
RE: Genova
Da genovese che vive all'estero da 16 anni ho avuto modo di venire a casa a Febbraio e di vedere con i miei occhi quello che era rimasto del ponte.
Inutile dire che lo spettacolo che si apri davanti ai miei occhi dal vivo fu molto piu' impressionante di quello che le immagini viste alla televisione e su internet avevano mostrato.
Inevitabile ripensare alle migliaia di volte che sono passato sul ponte e pensare alla sciagurata scomparsa di 43 persone che in pochi secondi sono state portate via.
Genova e i genovesi si rialzeranno di nuovo come gia' accaduto in passato ma spero che le promesse fatte lo scorso Agosto vengano mantenute sia in termini di celerita' che di sicurezza.
Inutile dire che lo spettacolo che si apri davanti ai miei occhi dal vivo fu molto piu' impressionante di quello che le immagini viste alla televisione e su internet avevano mostrato.
Inevitabile ripensare alle migliaia di volte che sono passato sul ponte e pensare alla sciagurata scomparsa di 43 persone che in pochi secondi sono state portate via.
Genova e i genovesi si rialzeranno di nuovo come gia' accaduto in passato ma spero che le promesse fatte lo scorso Agosto vengano mantenute sia in termini di celerita' che di sicurezza.
- Gordon
- Lupo di Mare
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RE: Genova
E domani sarà l'ennesima coltellata al cuore.
Mi sono imposto di non cadere di nuovo, come un anno fa, e non cadrò .. Per me, per mia moglie e per mio figlio.
Mi venga concesso un giorno però...... Perché domani, volente o no, ropercorrero' ogni minuto di quel maledetto 14 agosto di un anno fa.
Risentiro' lo squillo della campana, la sirena dell'bulanza, mentre supero le auto, con le mani nei capelli alla visione del mostro a pezzi. Risentiro' il terribile silenzio di morte che trovai una volta li, riproverò quel senso di impotenza che mi sono portato dietro quel giorno, e i mesi dopo. Rivedrò gli sguardi di chi scavava, e cercava con me, e la triste rassegnazione, dopo ore sotto una pioggia tremenda, nel sentirmi dire "ci servono solo lenzuoli, porta dei lenzuoli"..... Piangerò.
Sarà una giornata dura, difficile, ma che dovrò superare. Qualcuno mi ha detto " ma perché vai la in assistenza, se sai che ti farà male".... Difficile spiegarlo, so solo che ci voglio essere, ci devo essere, e basta. E allora forza, domani cadrò e mi rialzero', come ha fatto genova.
Domani si piange, e poi ci sarà un domani migliore. Perché dietro alle nuvole più nere, anche se non si vede splende sempre un sole forte e luminoso... e anche dopo la notte più buia, segue un giorno di speranza.
Mi sono imposto di non cadere di nuovo, come un anno fa, e non cadrò .. Per me, per mia moglie e per mio figlio.
Mi venga concesso un giorno però...... Perché domani, volente o no, ropercorrero' ogni minuto di quel maledetto 14 agosto di un anno fa.
Risentiro' lo squillo della campana, la sirena dell'bulanza, mentre supero le auto, con le mani nei capelli alla visione del mostro a pezzi. Risentiro' il terribile silenzio di morte che trovai una volta li, riproverò quel senso di impotenza che mi sono portato dietro quel giorno, e i mesi dopo. Rivedrò gli sguardi di chi scavava, e cercava con me, e la triste rassegnazione, dopo ore sotto una pioggia tremenda, nel sentirmi dire "ci servono solo lenzuoli, porta dei lenzuoli"..... Piangerò.
Sarà una giornata dura, difficile, ma che dovrò superare. Qualcuno mi ha detto " ma perché vai la in assistenza, se sai che ti farà male".... Difficile spiegarlo, so solo che ci voglio essere, ci devo essere, e basta. E allora forza, domani cadrò e mi rialzero', come ha fatto genova.
Domani si piange, e poi ci sarà un domani migliore. Perché dietro alle nuvole più nere, anche se non si vede splende sempre un sole forte e luminoso... e anche dopo la notte più buia, segue un giorno di speranza.

