Così recitava un vecchio VHS dedicato a Roberto Mancini dall’ottimo Bruno Longhi. VHS che comprai senza esitare. Chi entrava in camera mia non poteva non notare gli enormi poster attaccati alle pareti del nostro numero 10. Erano anni in cui mi appassionavo sempre di più alla Sampdoria, il Mancio era già un giocatore esperto e il mio incubo peggiore era il giorno del suo addio al calcio. Certo, davo per scontato che avrebbe smesso con i nostri colori. Quel giorno arrivò, ma non fu un addio al calcio, bensì alla nostra amata Sampdoria. Roberto andò a giocare alla Lazio. La Sampdoro perse l’ultimo e forse il più rappresentativo giocatore. Di li a poco iniziò la parabola discendente della squadra che per un decennio incantò l’Italia, l’Europa e persino il mondo. Come ogni addio ci furono degli strascichi, i grandi amori non finiscono mai bene. Dapprima tutti contro Enrico Mantovani, reo di aver fatto fuggire la nostra bandiera. Poi subentrarono altri scazzi, piano piano cresceva il rancore per quel campione, il capitano che tanto ci fece sognare e che abbandonò la nave in tempesta. Addirittura in qualche forum era vietato solo citarlo, si ricorreva ad un più pratico e anonimo acronimo: rm (minuscole volute di proposito a sminuirne al massimo la reputazione). Devo essere sincero, io ho sempre combattuto tra l’odiarlo e l’amarlo, tanto da scinderlo in due persone: il Mancini calciatore, il Mancini allenatore. Da sempre Roberto ha avuto un occhio di riguardo per la Sampdoria, molte volte venne a vederla allo stadio, venne accolto freddamente e alcuni lo fischiarono. Nonostante tutto c’è sempre stato. Ultimamente, in concomitanza con la malattia di un altro grande campione, il suo gemello Luca Vialli, l’affetto e l’amore per quella Sampdoria si è fatto sentire sempre di più in Mancini e in tutti gli eroi dello scudetto. Non so quante volte si siano incontrati a Genova per andare a mangiare insieme al solito posto, da Carmine. Addirittura Luca fu ad un passo dal diventare presidente della Sampdoria, poi sappiamo bene come purtroppo è finita. Giorno dopo giorno il mio affetto per quella squadra è rinato fino ad arrivare ai livelli massimi in questi giorni. Si perché Roberto, insieme ad altri compagni di quella Sampdoria, ha vinto gli Europei a Wembley. Roberto ha ricreato quella magica atmosfera. Roberto nella conferenza post vittoria l’ha dedicata a Paolo. Roberto l’ha dedicata a NOI! Wembley ha chiuso il cerchio riconsegnandomi il mio Campione. Per me pace fatta Bobby gol, inutile fare le guerre se in fondo ci si vuole ancora tanto bene.
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Mancio, il più cerchiato di blu..
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Re: Mancio, il più cerchiato di blu..
Il tempo ha un grande pregio. Piano piano rimangina ogni ferita, anche quelle più profonde.
Io Mancini non l'ho mai odiato, e non ho mai odiato neanche Enrico. Ero arrabbiato, quello si. Ma l'odio è un'altra cosa. Come si può odiare una bandiera come lo è stato Mancini non lo capisco.
Sono straconvinto che Roberto si sia pentito un secondo dopo aver deciso di lasciare, ma oramai era tardi.
Sono convinto che sogna, un giorno, di tornare come mister.
Avere Vialli presidente, avrebbe aperto una speranza in più, per ritrovare nella samp quell'amicizia e quell'unita' nell'ambiente che a me manca terribilmente.
Sognare fortunatamente è lecito, non ci è ancora vietato, per ora mi gongolo con la sua dedica a noi e a Paolo Mantovani e mi fermo lì.
Magari più avanti tornerò a parlare del passato, ci sono cose che ancora non mi sono chiare, e mi piacerebbe capirle. Magari qui sopra ci si potrebbe chiarire su queste cose, visto che sugli altri siti, come ha detto Flachi10, è un argomento sgradito o vietato.
Grazie Boss per il post. Grazie.
Io Mancini non l'ho mai odiato, e non ho mai odiato neanche Enrico. Ero arrabbiato, quello si. Ma l'odio è un'altra cosa. Come si può odiare una bandiera come lo è stato Mancini non lo capisco.
Sono straconvinto che Roberto si sia pentito un secondo dopo aver deciso di lasciare, ma oramai era tardi.
Sono convinto che sogna, un giorno, di tornare come mister.
Avere Vialli presidente, avrebbe aperto una speranza in più, per ritrovare nella samp quell'amicizia e quell'unita' nell'ambiente che a me manca terribilmente.
Sognare fortunatamente è lecito, non ci è ancora vietato, per ora mi gongolo con la sua dedica a noi e a Paolo Mantovani e mi fermo lì.
Magari più avanti tornerò a parlare del passato, ci sono cose che ancora non mi sono chiare, e mi piacerebbe capirle. Magari qui sopra ci si potrebbe chiarire su queste cose, visto che sugli altri siti, come ha detto Flachi10, è un argomento sgradito o vietato.
Grazie Boss per il post. Grazie.
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Re: Mancio, il più cerchiato di blu..
Mancini è stato un grande giocatore di una grande Sampdoria, e come e più di altri mi ha fatto sognare e mi ha dato mille soddisfazioni. Poi quella Sampdoria come tutte le cose è finita, quel gruppo piano piano si è sciolto per decisione della Società e del suo grande Presidente che aveva capito (o forse pensava di avere capito) che certi traguardi non erano più replicabili.
Lui credo sia rimasto per ultimo, cosicchè è stato inevitabile che i tifosi lo eleggessero a bandiera, e poi se ne è andato anche lui, questa volta per scelta sua e in una maniera tutto sommato poco gradevole o comunque inattesa, che ha fatto sì che molti tifosi si sentissero a torto o a ragione traditi. E' del tutto chiaro che la sua è stata una scelta professionale che gli ha consentito tra l'altro di raggiungere altri traguardi che gli sarebbero stati preclusi. Io di quella Sampdoria ho ricordi meravigliosi e ricordo con simpatia tutto il gruppo e sono lieto che dimostrino di essere ancora uniti, e anche da questo si capisce che i loro successi erano fondati non soltanto su abilità di natura tecnica ma anche e soprattutto su rapporti di amicizia e sul piacere di divertirsi, insomma un gruppo frutto di una congiunzione astrale irripetibile.
Però mai avevo identificato una bandiera in particolare a rappresentarlo. Io credo che noi tifosi a volte abbiamo bisogno di bandiere e quindi cerchiamo di vederle anche dove non ci sono.
Tutto questo per concludere che sono lieto dei successi di Mancini come di tutti quelli di quel gruppo irripetibile, ma detto questo per me Mancini è uno di quelli, forse più bravo di altri, e per lui non ho mai nutrito rapporti di odio e neppure di amore, né prima né adesso. Dovessi fare un'eccezione per qualcuno, per mille motivi la farei per Vialli.
Lui credo sia rimasto per ultimo, cosicchè è stato inevitabile che i tifosi lo eleggessero a bandiera, e poi se ne è andato anche lui, questa volta per scelta sua e in una maniera tutto sommato poco gradevole o comunque inattesa, che ha fatto sì che molti tifosi si sentissero a torto o a ragione traditi. E' del tutto chiaro che la sua è stata una scelta professionale che gli ha consentito tra l'altro di raggiungere altri traguardi che gli sarebbero stati preclusi. Io di quella Sampdoria ho ricordi meravigliosi e ricordo con simpatia tutto il gruppo e sono lieto che dimostrino di essere ancora uniti, e anche da questo si capisce che i loro successi erano fondati non soltanto su abilità di natura tecnica ma anche e soprattutto su rapporti di amicizia e sul piacere di divertirsi, insomma un gruppo frutto di una congiunzione astrale irripetibile.
Però mai avevo identificato una bandiera in particolare a rappresentarlo. Io credo che noi tifosi a volte abbiamo bisogno di bandiere e quindi cerchiamo di vederle anche dove non ci sono.
Tutto questo per concludere che sono lieto dei successi di Mancini come di tutti quelli di quel gruppo irripetibile, ma detto questo per me Mancini è uno di quelli, forse più bravo di altri, e per lui non ho mai nutrito rapporti di odio e neppure di amore, né prima né adesso. Dovessi fare un'eccezione per qualcuno, per mille motivi la farei per Vialli.
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Re: Mancio, il più cerchiato di blu..
Non ero cosi' coinvolto nelle dinamiche della Sampdoria dell'epoca da poter sapere nei dettagli cosa successe e poter prendere una posizione sull'accaduto.
Un conto e' il rancore verso Mancini per aver lasciato, quello per me non avrebbe ragione di essere. Un conto invece e' il come se ne ando': si ruppero probabilmente in maniera irrimediabile in quella circostanza rapporti con la societa' di allora e con alcuni rappresentanti della tifoseria e non posso' nutrire dubbi sul fatto che il Mancio ebbe la sua enorme parte di responsabilita'. Rapporti umani che andavano oltre il professionale. In quella circostanza una parte importante della tifoseria si schiero' nettamente con la societa'. Fece solo che bene e avrebbe dovuto meritare per questo il rispetto di tutti.
Detto cio',come dice Gordon il tempo guarisce tante ferite e credo che anche questa abbia fatto il suo tempo. Non posso ovviamente parlare per conto di chi all'epoca ritenne di ricevere gravi torti personali ma da sampdoriano ritengo ormai fuori il luogo il rancore non tanto verso uno dei giocatori piu'importanti della nostra storia ma verso un uomo sicuramente cresciuto e maturato rispetto all'epoca che non piu' di qualche giorno fa ha ritenuto davanti al mondo di dedicare una dei suoi piu' grandi successi a Paolo Mantovani e ai Sampdoriani. Non lo ha fatto di certo per convenienza, non aveva nulla da guadagnarci. A prescindere dal fatto specifico, non sono mai stata persona propensa all'idolatrazione e non ho mai perso nottate a nutrire odio per qualcuno, figurarsi Mancini. Spero che si possa arrivare ad una riconciliazione totale. Siamo parte della stessa storia. Una storia meravigliosa
Un conto e' il rancore verso Mancini per aver lasciato, quello per me non avrebbe ragione di essere. Un conto invece e' il come se ne ando': si ruppero probabilmente in maniera irrimediabile in quella circostanza rapporti con la societa' di allora e con alcuni rappresentanti della tifoseria e non posso' nutrire dubbi sul fatto che il Mancio ebbe la sua enorme parte di responsabilita'. Rapporti umani che andavano oltre il professionale. In quella circostanza una parte importante della tifoseria si schiero' nettamente con la societa'. Fece solo che bene e avrebbe dovuto meritare per questo il rispetto di tutti.
Detto cio',come dice Gordon il tempo guarisce tante ferite e credo che anche questa abbia fatto il suo tempo. Non posso ovviamente parlare per conto di chi all'epoca ritenne di ricevere gravi torti personali ma da sampdoriano ritengo ormai fuori il luogo il rancore non tanto verso uno dei giocatori piu'importanti della nostra storia ma verso un uomo sicuramente cresciuto e maturato rispetto all'epoca che non piu' di qualche giorno fa ha ritenuto davanti al mondo di dedicare una dei suoi piu' grandi successi a Paolo Mantovani e ai Sampdoriani. Non lo ha fatto di certo per convenienza, non aveva nulla da guadagnarci. A prescindere dal fatto specifico, non sono mai stata persona propensa all'idolatrazione e non ho mai perso nottate a nutrire odio per qualcuno, figurarsi Mancini. Spero che si possa arrivare ad una riconciliazione totale. Siamo parte della stessa storia. Una storia meravigliosa
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Re: Mancio, il più cerchiato di blu..
Giocatore simbolo della Sampd'oro per numeri e personalità. Un inizio da "sbruffone"(belin 18enne...),un seguito da gran giocatore e da leader indiscusso. Leader sul campo e in società,fino a decidere anche il look della tenuta da gioco.
E' proprio quest'ultima leadership che ha poi creato attriti fino alla rottura.Questo quello che ho visto da fuori,poi frequentando il vecchio forum,uscirono questioni legate addirittura ad una acquisizione societaria o parte di essa che Mancini avrebbe voluto...argomenti difficili da affrontare in quella piattaforma.C'era chi diceva di "sapere" ma l'argomento è sempre stato trattato con le pinze e da pochi "autorizzati".Un Tabù vero e proprio per quel forum.
Mi piacerebbe avere chiarimenti se qualcuno qui dentro ha informazioni in merito,senza polemiche,per curiosità,tanto come detto in precedenza il tempo rimargina ferite e penso che il divorzio da Mancini rientri in quella categoria.
Sull'attualità della vittoria dell'europeo.La dedica a Mantovani e a noi tifosi sampdoriani è stato un gesto bellissimo,vale molto più di tanti ragionamenti e congetture per non parlare dell'abbraccio con LucaVialli.
Grandi persone di sport,riempie di orgoglio sapere che hanno fatto parte della nostra storia.
E' proprio quest'ultima leadership che ha poi creato attriti fino alla rottura.Questo quello che ho visto da fuori,poi frequentando il vecchio forum,uscirono questioni legate addirittura ad una acquisizione societaria o parte di essa che Mancini avrebbe voluto...argomenti difficili da affrontare in quella piattaforma.C'era chi diceva di "sapere" ma l'argomento è sempre stato trattato con le pinze e da pochi "autorizzati".Un Tabù vero e proprio per quel forum.
Mi piacerebbe avere chiarimenti se qualcuno qui dentro ha informazioni in merito,senza polemiche,per curiosità,tanto come detto in precedenza il tempo rimargina ferite e penso che il divorzio da Mancini rientri in quella categoria.
Sull'attualità della vittoria dell'europeo.La dedica a Mantovani e a noi tifosi sampdoriani è stato un gesto bellissimo,vale molto più di tanti ragionamenti e congetture per non parlare dell'abbraccio con LucaVialli.
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Re: Mancio, il più cerchiato di blu..
Dunque RM......l'innominabile, ciuffo, etc etc etc
Io come un certo Presidente della Samp ero della schiera "senza Roberto, non mi diverto", pur adorando Vialli ero un manciniano tanti che sinceramente nella bruttissima piega che presero gli eventi in gradinata al suo addio mi schierai con i Fedelissimi e criticai l'atteggiamento degli Ultras. Questo mi porto a essere ipercritico nei confronti di Enrico, che non meritava assolutamente quello che gli successe in quegli anni. In realtà fece tante cazzate, ma lui meritava rispetto a prescindere, primo per il nome che portava e poi per il fatto di essere un Sampdoriano vero.
Io di situazioni particolari non sono a conoscenza, forse le cose sono molto più semplici di quanto si creda.......si sono litigati pesantemente Enrico e Roberto e probabilmente saranno volate parole grosse fino a raggiungere il punto di non ritorno. Io l'ho sempre vista così.
Devo dire che ne Enrico ne Roberto parlarono mai pubblicamente dei fatti e questo da una parte ha esasperato la diaspora tra i tifosi, ma dall'altra ha sempre fatto pensare a un profondo rispetto reciproco che li ha accompagnati.
A mente fredda i miei sentimenti nei suoi confronti mutarono da amore incondizionato a disprezzo, associando alla sua fuga il tracolla della nostra Samp.
Lui è sempre venuto a vederci, non sbandierando sampdorianità falsa e ipocrita, nessuno glielo chiedeva e a dirla tutta è sempre stato più presente lui che Luca (complice anche il fatto che Vialli si è stabilito a Londra).
È da un po' di anni che il mio rancore nei suoi confronti è scemato, mi sono andato a rivedere un po' di filmati, a rileggere interviste e libri, devo dire che questo europeo è stata la gommina magica che ha cancellato tutto.
Vederli dinuovo insieme, con il loro modo di fare coinvolgente e allo stesso tempo pacato è stato bellissimo, bellissimo.........bellissimo!!!
Il docufilm rai, seppur discutibile a livello tecnico e di contenuti, è il succo di questo mio messaggio, anche i non Sampdoriani hanno potuto vedere come è nata e cresciuta la Sampd'oro......spensieratezza, allegria, lavoro , determinazione, intelligenza e tanto tantissimo talento.
Grazie di tutto ragazzi, sono stato fortunato a tenere per la Sampdoria!!!
Per il resto cito una coreografia che mi è rimasta nel cuore:
FANTASIE CHE VOLANO LIBERE
Io come un certo Presidente della Samp ero della schiera "senza Roberto, non mi diverto", pur adorando Vialli ero un manciniano tanti che sinceramente nella bruttissima piega che presero gli eventi in gradinata al suo addio mi schierai con i Fedelissimi e criticai l'atteggiamento degli Ultras. Questo mi porto a essere ipercritico nei confronti di Enrico, che non meritava assolutamente quello che gli successe in quegli anni. In realtà fece tante cazzate, ma lui meritava rispetto a prescindere, primo per il nome che portava e poi per il fatto di essere un Sampdoriano vero.
Io di situazioni particolari non sono a conoscenza, forse le cose sono molto più semplici di quanto si creda.......si sono litigati pesantemente Enrico e Roberto e probabilmente saranno volate parole grosse fino a raggiungere il punto di non ritorno. Io l'ho sempre vista così.
Devo dire che ne Enrico ne Roberto parlarono mai pubblicamente dei fatti e questo da una parte ha esasperato la diaspora tra i tifosi, ma dall'altra ha sempre fatto pensare a un profondo rispetto reciproco che li ha accompagnati.
A mente fredda i miei sentimenti nei suoi confronti mutarono da amore incondizionato a disprezzo, associando alla sua fuga il tracolla della nostra Samp.
Lui è sempre venuto a vederci, non sbandierando sampdorianità falsa e ipocrita, nessuno glielo chiedeva e a dirla tutta è sempre stato più presente lui che Luca (complice anche il fatto che Vialli si è stabilito a Londra).
È da un po' di anni che il mio rancore nei suoi confronti è scemato, mi sono andato a rivedere un po' di filmati, a rileggere interviste e libri, devo dire che questo europeo è stata la gommina magica che ha cancellato tutto.
Vederli dinuovo insieme, con il loro modo di fare coinvolgente e allo stesso tempo pacato è stato bellissimo, bellissimo.........bellissimo!!!
Il docufilm rai, seppur discutibile a livello tecnico e di contenuti, è il succo di questo mio messaggio, anche i non Sampdoriani hanno potuto vedere come è nata e cresciuta la Sampd'oro......spensieratezza, allegria, lavoro , determinazione, intelligenza e tanto tantissimo talento.
Grazie di tutto ragazzi, sono stato fortunato a tenere per la Sampdoria!!!
Per il resto cito una coreografia che mi è rimasta nel cuore:
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Re: Mancio, il più cerchiato di blu..
Di voci su quei fatti ne sono girate parecchie. Credo che l'antipatia a pelle tra Enrico e Mancini fosse abbastanza palese, e forse anche normale. Ragazzi, mancini non dimentichiamo che da Paolo Mantovani è stato trattato come un figlio, coccolato all'inverosimile, credo più di ogni altro nel periodo d'oro. Poi andato via lui, uno orgoglioso come Mancini non poteva accorgersi che il suo mondo, quella sampdoria, si stava ridimensionando parecchio. Tanti piccoli screzi, credo abbiano creato le basi per un divorzio che secondo me peserà sempre, perché forse non era neanche così voluto come sembra. Io ricordo il campionato mi pare del 95, quando a natale eravamo secondi subito dietro alla juve. Mancini aveva fatto capire, tramite varie interviste, che si sarebbe potuto lottare per qualcosa di importante, molto importante. Si leggeva chiaramente la richiesta ad Enrico di intervenire sul mercato, e prendere un centrale di difesa che ci avrebbe forse fatto fare un salto di qualità importante. Enrico non comprò e credo che a Mancini, abituato a molti si, non sia andata giù. Era l'anno di chiesa, e dietro giocavamo con Dieng.
Il problema era solo uno, Enrico era un presidente giovane e inesperto, e forse avrebbe fatto bene a fidarsi di più di Roberto, che era viziato, e forse troppo legato alla samp per vederla scendere di livello, dimenticandosi che il presidente non era lui. Io sono onesto, mi schierai con Mancini, sempre, pur non condividendo poi il trattamento riservato a Enrico. Mi schierati con Mancini perché anche a me faceva stare male vedere la samp privata dei suoi pezzi migliori, un cambiamento in basso difficile da digerire per chi ama la propria squadra del cuore. Per questo ritengo sincera la sampdorianita' di Mancini, ne sono convinto. Come sono convinto che prima o poi tornerà a casa. Certo, con vialli sarebbe molto più facile sognare, ma ci sono cose che devono essere concluse, e anche dalla dedica di Mancini dopo la vittoria dell'Europeo, a me sembra abbastanza chiaro che qualcosa, soprattutto nel cuore di Roberto va ancora messo a posto. Forse anche Vialli lo ha capito, ed ecco perché lo marca stretto.
Ok, ora datemi del pazzo.
Il problema era solo uno, Enrico era un presidente giovane e inesperto, e forse avrebbe fatto bene a fidarsi di più di Roberto, che era viziato, e forse troppo legato alla samp per vederla scendere di livello, dimenticandosi che il presidente non era lui. Io sono onesto, mi schierai con Mancini, sempre, pur non condividendo poi il trattamento riservato a Enrico. Mi schierati con Mancini perché anche a me faceva stare male vedere la samp privata dei suoi pezzi migliori, un cambiamento in basso difficile da digerire per chi ama la propria squadra del cuore. Per questo ritengo sincera la sampdorianita' di Mancini, ne sono convinto. Come sono convinto che prima o poi tornerà a casa. Certo, con vialli sarebbe molto più facile sognare, ma ci sono cose che devono essere concluse, e anche dalla dedica di Mancini dopo la vittoria dell'Europeo, a me sembra abbastanza chiaro che qualcosa, soprattutto nel cuore di Roberto va ancora messo a posto. Forse anche Vialli lo ha capito, ed ecco perché lo marca stretto.
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Re: Mancio, il più cerchiato di blu..
Ho cercato enne volte le parole per intervenire in questa discussione.
Siccome non le ho trovate, inizio nel modo più diretto possibile: per me Mancini è sempre stato IL CALCIO.
Considerando poi che IL CALCIO giocava nella MIA squadra...Roberto Mancini era il Calcio AL QUADRATO.
Sicuramente ha giocato un ruolo non banale la mia età anagrafica: io del '73, inizio a seguire il Doria con la cavalcata promozione dell'82 (nota di colore: quando arrivò Roberto ero arrabbiatissimo perché nell'operazione era stato ceduto Nanu Roselli, mio primo idolo...).
Di conseguenza l'era Mancini me la sono goduta proprio tutta, dall'inizio alla fine, e di quel giocatore sublime (perché non dimentichiamolo: giocava in un modo SUBLIME) ho imparato ad amare anche i lati più oscuri.
Perché aveva un caratteraccio, indiscutibilmente... e questo caratteraccio era alimentato a mio avviso dal suo essere Dorianissimo: sul campo si incazzava come una iena con compagni, avversari e (soprattutto) arbitri... perché (secondo me) ci teneva più di tutti .... perché si incazzava, ai miei occhi, proprio come mi sarei incazzato io giocando per LEI.
(ok questi sono deliri da ragazzetto, ne sono conscio...però...però forse anche perché maturato, ma suo scenate plateali alla Lazio io non me ne ricordo....).
E poi tutto questo lo rendeva ANTIPATICO.... belin come mi son sempre piaciuti gli antipatici-schietti-e-scontrosi rispetto ai chierichetti-falsi-e-ipocriti !!!
Come se non bastasse, gli ho visto fare cose sul campo che personalmente ho visto fare solo a Diego Maradona e Ronaldo il Fenomeno. Però lui le faceva con la maglia blucerchiata addosso...
Dei motivi dell'addio e delle conseguenti frizioni in casa Sampdoria non mi sono volutamente mai voluto interessare, perché non ho mai messo in dubbio quanto ci tenessero sia Enrico Mantovani che Roberto Mancini. Non ho mai messo in dubbio se fossero più tifosi gli Ultras o i fedelissimi.
Uguale. In entrambi i casi: tantissimo. E uguale.
E allora niente, una storia del genere finisce con un ritiro o con qualche (più o meno grande) malumore.
Per me non è mai cambiato niente: Roberto Mancini, il Mio Calcio.
Siccome non le ho trovate, inizio nel modo più diretto possibile: per me Mancini è sempre stato IL CALCIO.
Considerando poi che IL CALCIO giocava nella MIA squadra...Roberto Mancini era il Calcio AL QUADRATO.
Sicuramente ha giocato un ruolo non banale la mia età anagrafica: io del '73, inizio a seguire il Doria con la cavalcata promozione dell'82 (nota di colore: quando arrivò Roberto ero arrabbiatissimo perché nell'operazione era stato ceduto Nanu Roselli, mio primo idolo...).
Di conseguenza l'era Mancini me la sono goduta proprio tutta, dall'inizio alla fine, e di quel giocatore sublime (perché non dimentichiamolo: giocava in un modo SUBLIME) ho imparato ad amare anche i lati più oscuri.
Perché aveva un caratteraccio, indiscutibilmente... e questo caratteraccio era alimentato a mio avviso dal suo essere Dorianissimo: sul campo si incazzava come una iena con compagni, avversari e (soprattutto) arbitri... perché (secondo me) ci teneva più di tutti .... perché si incazzava, ai miei occhi, proprio come mi sarei incazzato io giocando per LEI.
(ok questi sono deliri da ragazzetto, ne sono conscio...però...però forse anche perché maturato, ma suo scenate plateali alla Lazio io non me ne ricordo....).
E poi tutto questo lo rendeva ANTIPATICO.... belin come mi son sempre piaciuti gli antipatici-schietti-e-scontrosi rispetto ai chierichetti-falsi-e-ipocriti !!!
Come se non bastasse, gli ho visto fare cose sul campo che personalmente ho visto fare solo a Diego Maradona e Ronaldo il Fenomeno. Però lui le faceva con la maglia blucerchiata addosso...
Dei motivi dell'addio e delle conseguenti frizioni in casa Sampdoria non mi sono volutamente mai voluto interessare, perché non ho mai messo in dubbio quanto ci tenessero sia Enrico Mantovani che Roberto Mancini. Non ho mai messo in dubbio se fossero più tifosi gli Ultras o i fedelissimi.
Uguale. In entrambi i casi: tantissimo. E uguale.
E allora niente, una storia del genere finisce con un ritiro o con qualche (più o meno grande) malumore.
Per me non è mai cambiato niente: Roberto Mancini, il Mio Calcio.